29 maggio 2005

TRA IPOCRISIA E REALTA', da ReD Press, giornale della Rete Democratica che ho fondato e diretto in collaborazione con l' ufficio stampa!

“Ogni cattiva notizia è una buona notizia” recita uno spregiudicato motto giornalistico. La mission di ogni testata è quella di diffondere notizie. E ogni giornalista spera sempre di poter avere l’onore di tramandarle, a volte anche di crearle, in prima persona. Ma quando si parla di notizie si pensa, come se fosse stato preventivamente pattuito, esclusivamente a quelle vere, create apposta per gli interessati qualche istante dopo l’evento.
Cosa succede se il 16 aprile 2003 il sito della CNN diffonde la notizia della morte di Giovanni Paolo II e traccia una biografia completa accompagnata da immagini e filmati che la rendono reale? Si è trattato, ovviamente, dell’errore/orrore che spesso la rete elargisce. Ma questo non dice nulla circa il contenuto della notizia che, carica di particolari, era già pronta per essere trasmessa.
Questa prassi consolidata è chiamata in gergo giornalistico “coccodrillo”, e consiste nel costante aggiornamento dei dati relativi a personaggi noti che potrebbero venire, per un motivo o un altro, a mancare presto.
Insomma in ogni angolo del pianeta tutto era pronto, mancava solo l’evento.
Tutto si è svolto sul filo della spettacolarizzazione e dell’opacità: agenzie russe parlavano di avvenuto decesso e il vaticano smentiva. Quelle italiane di morte cerebrale e il portavoce vaticano rilevava l’assenza dello strumento in grado di diagnosticare questo stato. Botte e risposte all’insegna della disobbedienza alla massima di Spadolini:”meglio una notizia data in ritardo che una falsa notizia”.
L’agonia del Pontefice, com’era facile immaginare, è stata esaltata dall’inevitabile sadismo mediatico e dallo spudorato protagonismo dei gruppi d’interesse.
La politica interna, nonostante le elezioni regionali (che per via della burocrazia non sono state rimandate), ha seguito con ansia la dipartita del Vescovo di Roma.
La capitale è stata rivestita di manifesti di cordoglio da parte di Margherita e Ds e lo stesso ha fatto Alleanza Nazionale nella città partenopea, magari con la speranza che i votanti avrebbero potuto cambiare idea sulla via che portava ai seggi.
Ma neanche Bush, che in questi anni non ha mai tenuto in considerazione l’invocazione del Papa di rinunciare alla guerra, e suo fratello, che governa lo stato della Florida dove vige la pena di morte, hanno rinunciato a prendere parte alla cerimonia.
In un mondo dove le notizie contano più degli eventi, e i valori universalmente condivisi diventano il campo di battaglia per l’acquisizione del consenso politico, le persone diventano incapaci di ragionare e di elevarsi agli autentici sentimenti.
Gianluca Bruno

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